La diffusione del cane e la sua
conoscenza, sono tra gli obiettivi
dell’Associazione per la Tutela del
Cane da Pastore della Sila (ATPS)
che è nata con l’intento di proteggere e
valorizzare l’antico custode degli
armenti calabresi, tenendolo lontano
dal rischio di estinzione e tutelando la
sua identità e vocazione al lavoro da
eventuali derive cinofile.
Da
anni, l’ATPS è impegnata ad
approfondire le conoscenze sulla razza,
sul suo standard morfologico, sulle
problematiche sanitarie e sulle caratteristiche comportamentali e funzionali del cane.
Tra le
varie attività svolte dall’associazione c’è anche la ricerca di nuovi soggetti da iscrivere al registro
supplementare dell’Enci per l’ottenimento del pedigree, affianca gli allevatori nella selezione e
immette nuovi cuccioli nella mandrie sparse su tutto il territorio calabrese.
Negli ultimi anni si è registrato un notevole e continuo incremento nelle iscrizioni di nuove cucciolate di Pastore della Sila. Questa tendenza riflette una crescente diffusione della razza su tutto il territorio italiano, in particolare sulle Alpi.
Tradizionalmente impiegato per la protezione di greggi di capre, pecore e bovini, oggi il Pastore della Sila si sta dimostrando sempre più versatile nella custodia di diverse tipologie di bestiame, trovando nuove applicazioni anche in contesti inusuali: oltre che con gli avicoli, lavorano efficacemente anche con lama e alpaca. Sono presenti in Svizzera, Austria, Germania, Francia e negli Stati Uniti.
La crescente popolarità di questa razza in contesti così variegati testimonia non solo la sua versatilità, ma anche la sua affidabilità come guardiano del bestiame in diverse condizioni ambientali e con varie specie animali, dimostrandosi efficace non solo contro i lupi, ma anche contro altri grandi predatori, come nel caso documentato in Valtellina, dove è stato impiegato con successo per fronteggiare la presenza dell'orso.