Il cane da pastore calabrese, oggi conosciuto come Pastore della Sila, è un’antica razza autoctona presente da secoli sul territorio calabrese.

Citato nell’800 dai viaggiatori del Grand Tour, il Pastore della Sila viene descritto per la prima volta nel 1906 dallo storico naturalista Armando Lucifero, che nel suo saggio scientifico sui mammiferi calabresi dal titolo, Mammalia Calabra, narra di un cane “alto di statura quasi quanto un Terranova, ha il pelo lungo e appena ondulato, coda fioccata, muso aguzzo, orecchie corte ma penzolanti, mantello bruno-fulvo uniforme nella parte superiore e biancastro in quella inferiore che talvolta si tramuta in bianco[…]“.
Conrand Keller dell’Univerisità di Friburgo, nel 1918 scriveva: “Nelle montagne della Calabria vive ancora oggi un grande cane da pastore [...] il quale verosimilmente deve la sua origine ad un incrocio tra il molosso ed il cane da pastore comune e deve essere considerato come un relitto dei tempi passati”.
Votati alla custodia dei greggi transumanti, i Pastori della Sila sono cani rustici e frugali, che grazie al tempo e alla natura si sono adattati al territorio, riuscendo a svolgere la loro funzione di guardiani sia in ambienti montani sia in pianura.

La secolare pratica della transumanza, che da sempre caratterizza l’allevamento in Calabria, ha contribuito a formare cani agili e forti, e in grado di competere contro lupi e altri animali selvatici. Il Pastore della Sila, chiamato in dialetto calabrese “cane e mandra”, viene allevato sia in Italia sia all’estero e si presenta come un cane di taglia grande ma non pesante, classificato, per via delle sue caratteristiche morfologiche, come molosso-lupoide. La colorazione del suo mantello varia dal nero al nerofocato, zibellino o fulvo.

Da uno studio genetico, realizzato nel 2022 dall’Università degli Studi di Milano, è emerso che sui soggetti analizzati nessun cane capostipite presenta patologie genetiche ereditarie, che il tasso di consaguineità è molto basso e che è presente una buona variabilità genetica.

Una delle caratteristiche per cui il Pastore della Sila è particolarmente apprezzato nel mondo della zootecnia è il suo carattere equilibrato e docile nei confronti dell’uomo: sono infatti cani dotati di un’eccellente memoria e di un grande equilibrio nei rapporti con le persone. Sulle Alpi, dove alcuni allevatori hanno scelto di lavorare con i Pastori della Sila e dove la presenza di turisti ed escursionisti è più elevata rispetto ad altre zone, i rischi di incidente con i cani da guardiania, all’interno di queste aziende, si sono ridotti notevolmente.